I supereroi tra coming out e diversità razziale

Il coming out dell’Uomo Ghiaccio è stato uno dei momenti con più eco nel panorama supereroistico del 2015 e ha confermato l’inevitabile tendenza del fumetto commerciale a seguire i movimenti sociali. Le minoranze (paganti) si fanno sentire, il fumetto risponde. Più personaggi femminili, ammiccamenti a realtà estranee al mondo delle nuvolette, e maggior attenzione a tematiche LGBT.

Lontani i tempi in cui Northstar era l’eccezione, gli esempi di quest’ultima categoria fioccano: poco tempo fa Alysia Yeoh, amica transessuale di Batgirl, si è sposata con la fidanzata Jo; Peter Parker ha presenziato al matrimonio del collega gay Max Modell: Wonder Woman ha celebrato l’unione di due donne; Catwoman si è dichiarata bisessuale, mentre una delle nuove serie DC ha come protagonista Midnighter, omosessuale dichiarato. Gli editori vogliono riflettere i tempi moderni (o arruffianarsi più lettori possibili) e così sotto la maschera dei supereroi si celano sempre più donne, neri e gay. Quindi Ms. Marvel è una giovane musulmana, Capitan America è nero, Thor una donna e Batwoman è lesbica.

Gli autori cercano di essere il più attenti possibili nella rappresentazione. «Non vogliamo che le testate siano etichettate come ‘serie afroamericane’ o ‘serie gay’ solo per via dei loro protagonisti» è il commento di Steve Orlando, sceneggiatore di Midnighter. «Vogliamo che siano fumetti e basta, deve essere tutto integrato nella storia». La questione è oggetto di scrutinio rigoroso da parte dei fan: lo scorso dicembre, il team creativo di Batgirl si è dovuto scusare per il modo in cui è stato rappresentato un antagonista transessuale, dopo la valanga di lamentele e le accuse di transfobia, e ha dovuto correggere i dialoghi in una successiva ristampa della storia.

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