Max Olmi

art of photography

L’arte della fotografia si esprime in ciò che la mano dell’artista crea tramite una serie di scatti. Attimi di vita quotidiana che si succedono all’infinito raccontando storie, vere o immaginarie che siano.

Tuttavia, talvolta la realtà supera persino l’immaginazione ed è a quel punto che l’istante si coglie lasciando all’obbiettivo l’onere di tramandare ai posteri la sensazione di quell’unico momento.

Prospettive differenti

Max ama trasformare tutto, nulla resta immutato nel momento stesso in cui il suo occhio coglie la giusta sfumatura. Ed ecco che improvvisamente una tenda assume la forma del mare o uno sbuffo di fumo si trasforma in una leggiadra figura danzante. Oggetti di uso comune possono essere inseriti in trame differenti, lasciando che siano le ombre a dare consistenza e la luce a creare l’incanto.

Le origini

I suoi natali traggono origine dall’arte stessa, fiorentino di nascita, le sue passioni nascono all’interno del vasto calderone culturale del Dams di Bologna, portandolo a utilizzare l’obiettivo come una naturale estensione della sua curiosità estetica. Max Olmi non è semplicemente un fotografo ma è colui che trasmuta la vita in un’immagine.

Sfuggenti attimi in cui esiste solo l’illusione di un mondo reale, in cui l’essenza emotiva risiede solo in chi osserva, in colui che riesce a trasformare l’immagine in sentimento puro.

Ed è proprio l’umana espressione quella che più affascina Max, quelle sottili pieghe espressive che inviano un messaggio all’osservatore, sia esso conscio di esserne il testimone o, semplicemente, il portatore di un lascito subliminale.

Maschere, volti, talvolta illusioni… tanti aspetti di un mondo che ci circonda e di cui spesso non ne cogliamo la bellezza intrinseca. Ed è lo scorrere della vita che porta l’animo dell’artista a esprimere, e cercare fra le penombre, quell’unico istante di luce da imprimere nella memoria del tempo.

Che cosa attira la tua attenzione?

Dipende dal tipo di fotografia che mi accingo a scattare… se faccio street sono le dinamiche tra le persone che attraggono la mia attenzione… come si svolgono, cosa stanno facendo e soprattutto cosa potrebbero fare di lì ad un attimo… ed è proprio la capacità del prevederlo che permette poi di poterlo cogliere… quindi ci vuole una notevole capacità di immedesimazione ed intuizione.

Se scatto una foto astratta il discorso si fa completamente diverso… in quel caso entro in una specie di trance… osservo come la luce può alterare le forme, ingannare l’occhio creando una vera e propria illusione, trasformare tutto ciò che realmente è in altro, trasportandomi in una dimensione prospettica completamente surreale.

Il tuo scatto più difficile?

Ogni scatto è difficile e semplice allo stesso tempo dipende da quanto si è accordati con il proprio sentire e la realtà che ci circonda… può capitare di “vedere” lo scatto ma non riuscire a prenderlo per mancanza di riflessi o mille altre incognite come accade nello street… il passante che ti “impalla” la visuale nell’attimo dello scatto giusto per esempio… oppure la luce non buona proprio in quell’istante. Lo street è una vera e propria caccia e come accade nella caccia vera a volte torni a casa senza aver catturato nulla.

Nell’astratto invece le difficoltà maggiori si incontrano nel non essere completamente sgombro da altri pensieri che non permettono alla luce e all’immaginazione di creare quella illusione o magia che porta ad astrarsi dalla realtà e vedere lo scatto da prospettive alternative.

Le prospettive saranno ancora differenti in un futuro?

Credo che la fotografia abbia il potere di essere senza tempo… puoi fare una foto in un ambiente futuristico dando un senso di retrò e antico come invece poter rappresentare qualcosa di avveneristico fotografando semplicemente una rete di un vecchio pollaio di campagna… è l’uomo che crea le prospettive al di là del proprio tempo reale.

Nel mio prossimo futuro vorrei riuscire a organizzare sia una mostra fotografica canonica che una multimediale, avvalendomi di tutte le tecnologie che le moderne attrezzature possono permettere. Inoltre, sto già sperimentando nuove tecniche fotografiche che mi permetteranno di creare nuovi album.

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Max Olmi – The art of photography

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