La rivincita del Pop

di Andrea Spinazzola

Più di ogni altra tendenza, quella Pop non ci ha mai realmente abbandonati ed il motivo è molto semplice: il Pop è l’espressione della cultura popolare e come tale è lo specchio, in continuo rinnovamento, dei nostri tempi.

Arte e consumismo

Dalla musica alla moda, dall’arte al design, la cultura Pop e il mondo della comunicazione si sono sempre rincorsi attingendo l’uno dall’altro e trasformandoci, all’occorrenza, in attori o spettatori.

Ce lo ha insegnato bene Andy Warhol con le sue opere, dove gli oggetti della quotidianità, espressione del consumismo di massa, assurgono ad opere d’arte.

Dove la reiterazione dell’immagine e del suo messaggio pubblicitario diventano figure iconiche da esporre nei musei.

Dove i colori accesi delle confezioni, usati per far risaltare i prodotti sugli scaffali ed attrarre l’attenzione dei consumatori, appaiono un tratto stilistico inconfondibile se applicati ai ritratti dei personaggi famosi del tempo.

Il Pop e la comunicazione pubblicitaria

Nel campo della comunicazione tanti sarebbero gli esempi da citare, ma tra questi, il progetto della famosa agenzia di comunicazione SAGMEISTER & WALSH con sede a New York per la campagna Aizone del 2015, merita una particolare attenzione.

Come si può facilmente notare, immagini ed animazioni sono riconducibili allo stile inconfondibile di Roy Lichtenstein, uno dei massimi esponenti della Pop art.

A conferma dell’efficacia del trend Pop, anche la campagna Aizone del 2016 è un vero e proprio tripudio di forme geometriche e colori, un esplicito omaggio all’opera di Mondrian oltre che al movimento della Op art.

Minimale, dai colori vibranti o dalle tinte pastello, geometrico nelle forme e nelle inquadrature, lo stile Pop sembra aver conquistato tutti confermando le previsioni degli esperti che lo davano tra i possibili trend del 2017.

Contaminazioni
Non è un caso che lo stile Pop sia diventato così popolare se si pensa che il film La La Land, l’opera pluripremiata, scritta e diretta da Damien Chazelle è stato uno dei maggiori successi cinematografici degli ultimi anni (2016).

Oltre a tutto il resto, questo film è una vera e propria celebrazione della cultura Pop che si esprime attraverso una fotografia dai colori vividi ed un susseguirsi di inquadrature e scenografie nelle quali non è difficile scorgere il richiamo alle icone del passato che hanno segnato il nostro immaginario visivo.

Tra queste, solo per citarne alcune, possiamo riconoscere le pink ladies di Grease (1978) nella scena del balletto in cameretta; Singin’ in the rain, nella scena dove l’attore Ryan Gosling volteggia aggrappato ad un lampione o ancora nella scena dell’osservatorio che rimanda ad un giovane James Dean in Gioventù bruciata (1955).

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