attraversoSpazio e tempo dentro l’obbiettivo.

IAN, oltre ad essere una eccellente pittrice, dimostra le capacità di cogliere istanti non solo sulla tela, ma anche attraverso la lente dell’obbiettivo della sua macchina fotografica. Infatti dimostra la sua percezione dello spazio e del tempo immortalando attimi che stanno all’inizio e alla fine di “movimenti”. Di storie che si svolgono mentre i soggetti, senza muoversi e senza parlare, ma solo occupando un determinato momento raccontano della vita. Le immagini di IAN sono, in effetti, i pilastri su cui il tempo appoggia i suoi passi, realizzando col movimento il potenziale che è stato nel passato fino a quel momento, per andare poi a diventare quello che sarà il futuro. Un crocevia che viene ineffabilmente colto dalla macchina fotografica, ma soprattutto dalla sensibilità di IAN, a imprimere nella realtà un istante che diventa base per l’eterno. Vengono colti luce e colori, soggetti che diventano protagonisti in relazione al contesto inquadrato e valorizzano lo spazio circostante rendendolo di primaria importanza.

Tutto è primo piano e tutto è contorno. La cattura di soggetti, siano essi immobili o in movimento, contestualizza l’attimo e ne fa risaltare l’essenza effimera. Ogni scatto racconta una storia e apre la fantasia di chi si immerge, venendo catturato dall’immagine, totalizzando così, in una singola inquadratura, un istante frutto sia dell’attimo che dell’eternità. Quando si dice immortalare l’attimo, nel caso di IAN, non è un modo di dire.

La nostra pagina dedicata all’artista: Irimia Alexandra Natalia

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