La bellissima e ipnotica performance artistica al Panthéon di Parigi

La bellezza dell’arte sta anche nella molteplicità delle sue possibili interpretazioni.

Prendiamo per esempio i grandi libri, le vette più alte del Novecento: La recherche di Proust e l’Ulisse di Joyce. Entrambi brillano ancora più forte (il che li rende immortali) grazie al dibattito che scatenano.

Il discorso vale anche per le altre forme d’arte, come il cinema o il teatro. Una delle più “recenti” forme di comunicazione artistica, nata negli anni ’60, immediata e spesso potente proprio per la sua concisione, è la performance.

Tra le artiste che hanno dato di più a questa forma di “comunicazione” c’è Marina Abramović. Si è addirittura definita “La nonna della performance art”. L’abbiamo conosciuta grazie a una guida dedicata proprio a lei e Ulay, il suo compagno e collega per 12 anni.

A metà ottobre, a Parigi, è stato invitato dal Théâtre de la Ville e dal Centre des Monuments Nationaux, l’artista, ballerino e coreografo Yoann Bourgeois.

Appassionato dell’effetto della gravità sui corpi per rendere ancora più intensa la danza, Yoann ha messo in scena, al Panthéon di Parigi, una performance bellissima e ipnotica. Durante l’esibizione sembrava giocare con la gravità e come dice il sottotitolo dell’opera: è stato un tentativo di avvicinarsi al punto di sospensione.

La costruzione sulla quale si è esibito sembra essere stata ideata da Escher. Una scala rotante con in basso un tappeto elastico.

UN OMAGGIO AL PENDOLO DI FOUCAULT

La performance è prima di tutto un omaggio al pendolo di Foucault, il noto esperimento che eseguì il fisico francese per dimostrare la rotazione della Terra. Il Panthéon di Parigi è stato scelto per questo, visto che qui si trova un esemplare del pendolo. Ma non solo.

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È qui che nel 1851, Léon Foucault dimostrò scientificamente la rotazione della Terra installando nella cupola centrale un pendolo della lunghezza di 67 metri circa. Oggi nella chiesa francese viene conservata la sfera metallica originale.

LA PERFORMANCE DI YOANN

Si intitola “La Meccanica della Storia”, ed è stata allestita proprio dove sta il pendolo. All’inizio dell’esibizione si sono esibiti quattro ballerini che hanno tentato di salire i pochi gradini della scala. Tentativi inutili, visto che ogni volta sono ricaduti sul tappeto elastico tornando indietro al punto di partenza.

Alla fine ne è rimasto soltanto uno che è arrivato “in cima”, ma è stata un’illusione. Quella scala non andava da nessuna parte, e il ballerino è stato costretto a fermarsi e scendere. 

Non è la prima volta che Yoann lavora su strutture del genere. Viene dal mondo del circo, ma in questo caso si è superato. È il suo capolavoro. Curata al minimo dettaglio, la performance è un esempio impeccabile di equilibrioresistenzacontrollo e profonda conoscenza delle forze che controllano il nostro mondo.

LE VARIE INTERPRETAZIONI DELLA PERFORMANCE DI YOANN

È grazie alla sua carica poetica che l’opera di Yoann ha suscitato online un acceso e fertile dibattito. Le interpretazioni sono state molte. Chi ci ha visto i vichiani “corsi e i ricorsi storici”; chi, fatto di pasta esistenzialista, ha letto il messaggio stoico di non abbattersi mai. E chi, più pessimista, ha visto i segni evidenti che la vita non ha alcun senso. La sua bellezza sta anche qui. Guardala, lasciati ipnotizzare e leggi quello che vedi.

Sorgente: Hello! World

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