Gli struggenti dipinti del periodo ‘blu’ e ‘rosa’ di Pablo Picasso

Prima delle Demoiselles d’Avignon, e dello “strappo” del cubismoPablo Picasso tra il 1901 e il 1906, quindi ventenne (era nato nel 1881), attraversò i periodi “blu” e “rosa”: così detti in riferimento alle tinte dominanti delle centinaia di opere dipinte, appunto, in quegli anni. Opere avvolgenti, malinconiche, tenere, e, secondo alcuni, fra le più vive e interessanti dell’autore.

Così Guillame Apollinaire descriveva, con licenza poetica, il “periodo blu” di Pablo Picasso.

Picasso ha guardato le immagini umane che ondeggiano nell’azzurro delle nostre memorie […]. Fanciulli vaganti senza catechismo, che sostano mentre la pioggia dissecca, che non conoscono l’abbraccio e comprendono tutto […]. Donne non più amate, ma che ricordano, che dileguano col sorgere del giorno, appagate di silenzio […]. Avvolti di nebbie ghiacce, i vecchi attendono […], altri mendicanti, la vita li ha logorati. Tutto un anno Picasso ha vissuto questa pittura rorida, blu come il fondo umido del baratro, misericorde: una misericordia che lo ha reso più aspro.

Il periodo blu di Pablo Picasso

Iniziò nel 1901, secondo quanto riferì lo stesso artista. Con lo shock per una tragedia Belle Époque: il suicidio del caro amico catalano Carlos Casagemas, anche lui pittore e convivente a Parigi, sparatosi in testa a causa dell’ossessione amorosa per una ballerina del Moulin Rouge. “Evocazione—la sepoltura di Carlos Casagemas” è lo splendido dipinto in ricordo dell’amico. Una composizione che dichiaratamente si rifà a El Greco (“La sepoltura del conte di Orgaz”) con commovente tono “profano”: l’assunzione avviene tra prostitute e ballerine.

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