“Gibellina PhotoRoad”: 30 mostre di fotografia nel “museo a cielo aperto” più grande del mondo

Che la fotografia abbia conquistato a pieno titolo il diritto di entrare nei musei – vera arte tra le altre arti contemporanee – è ormai un dato assodato, basta fare un giro nei centri espositivi internazionali. Ma a Gibellina, in Sicilia, dove il museo è la città stessa, la fotografia si espone en plein air, tra le strade e le piazze. Siamo in una cittadina di 4mila anime, nell’entroterra tra Palermo e Trapani. Distrutto da un terremoto nel 1968, l’abitato fu spostato più a valle, con un progetto di ricostruzione basato sull’arte e la cultura, che negli anni ha prodotto il più grande museo a cielo aperto d’arte contemporanea d’Europa, con opere di Pomodoro, Paladino, Consagra, Schifano, Guttuso.

Si svolge in questo scenario, dal 29 luglio al 31 agosto, Gibellina PhotoRoad – Festival Internazionale di Fotografia Open air, che porterà alcuni tra i più grandi autori della fotografia italiana e internazionale tre le case e le architetture contemporanee della straordinaria cittadina siciliana.

“Il festival nasce dal sogno di riportare l’attenzione su una città ricca di straordinarie opere d’arte. Nonostante sia considerata uno dei più grandi musei a cielo aperto del mondo, Gibellina continua ad essere poco valorizzata e conosciuta”, spiega il direttore artistico Arianna Catania. “L’idea è nata qualche anno fa dopo un intenso incontro con Ludovico Corrao, il sindaco visionario di Gibellina che dopo il sisma del ’68 chiamò gli artisti di tutto il mondo per contribuire al processo di ricostruzione”, spiega Catania.

Più di trenta le mostre in programma, tutte da scoprire non solo per la qualità delle immagini, ma anche per l’originalità degli allestimenti. A partire da 1968-2016- Gibellina nello sguardo dei grandi fotografi, una collettiva che riunisce le immagini scattate nel corso del tempo proprio a Gibellina da alcuni tra gli autori che hanno fatto la storia della fotografia italiana, come Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Enzo Brai, Giovanni Chiaramonte, Vittorugo Contino, Guido Guidi, Arno Hammacher, Andrea Jemolo, Mimmo Jodice, Melo Minnella, Sandro Scalia, Silvio Wolf.

Il tema del festival sarà il disordine
. Quello procurato dai disastri naturali, che sconvolgono il paesaggio umano, raccontato in Italian quakes and other diseases da Olivo Barbieri. Ma anche il disordine interiore, che emerge ne rapporto contraddittorio tra l’uomo e i luoghi che esso vive, descritto da I Personaggi e Paesaggi della francese Valerie Jouve .

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