Davide Vinci

luci e ombre

Dietro a ogni scatto vi è una passione infinita, un’abnegazione che nasce dal desiderio di poter immortalare quanto ci circonda, lasciando trasparire dall’immagine l’evoluzione del movimento. Queste sono le immagini di Davide Vinci, in cui sono i contrasti a dare profondità agli scatti.

Le origini

Davide Vinci nasce a Firenze nel 1974 e il suo approccio alla fotografia avviene in età già adulta quando, con l’avvento dei cellulari, scatta in lui la passione per le immagini.

Dopo aver frequentato diversi corsi e aver compreso le tecniche necessarie, inizia a sperimentare in diversi campi affrontando soggetti diversi, fino ad arrivare a comprendere quali sono i particolari che maggiormente attirano la sua attenzione.

Luci e ombre

E ed è da questo momento che le luci e le ombre diventano protagoniste delle sue fotografie. Attimi sottratti alla natura stessa per esaltare scatti, quasi sofferti, in cui la pazienza e la costanza ripagano l’artista.

Gli animali, sopprattutto, catturano la fantasia di Davide, portandolo a compiere anche lunghi appostamenti per cercare di cogliere quella luce improvvisa che illumina lo sguardo del soggetto inquadrato, prima che questi possa rendersi conto della presenza umana.

Tuttavia non solo animali.

La luce è presente su ogni cosa, monumento o paesaggio che sia, ciò che diventa fondamentale è il contrasto, la capacità di attribuire una forma di movimento anche in ciò che, per sua stessa natura, potrebbe sembrare statico.

Da questo fatto nasce la predilezione per il bianco e nero, rispetto al colore, proprio per sottolineare maggiormente la profondità dell’immagine, senza nulla togliere alla bellezza del soggetto.

Dietro a ogni scatto esiste l’anima del fotografo, il suo desiderio di fermare nel tempo quell’unico istante che ha atteso di poter cogliere e regalare ai posteri.

Quale, fra le tue tante fotografie, ti ha dato maggiore soddisfazione?

La foto che mi ha dato più soddisfazione nel realizzarla è quella nella quale sono riuscito a immortalare il momento in cui una volpe si è voltata verso di me per una frazione di secondo.

Vista la difficolta nell’avvistare questo tipo di animale, senza farsi notare, lo scatto assume un valore ancora più grande considerando che è come se la volpe stessa avesse voluto omaggiarmi di un particolare saluto.

Quale scatto, invece, ha creato maggiori difficoltà?

Lo scatto più arduo è senza dubbio legato alla fotografia street, per il fatto che anche in questo caso si parla di eventi che accadono in tempi brevissimi.

lo scatto del mangiatore di fuoco oltre a essere difficile da “fermare”, vista la rapidità del momento, mi ha impegnato tecnicamente per riuscire a “vedere oltre” ed estrapolare solo il fuoco, dovendo in maniera velocissima impostare la macchina in modo da ottenere l’immagine del solo fuoco, al di là di quello che realmente stava accadendo davanti ai miei occhi.

Cosa ti piacerebbe immortalare in un prossimo futuro?

Uno dei miei sogni fotografici sarebbe quello di fare uno stupendo viaggio fino al “capo del mondo”, per immortalare quello che è uno degli eventi naturali più spettacolari in assoluto… ovvero l’Aurora Boreale, poiché è forse uno degli eventi di “luce” più belli che la natura ci possa offrire.

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Davide Vinci – Luci e ombre

 

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