New York, è guerra per un Picasso venduto a due collezionisti diversi

Il gallerista Gagosian l’ha pagato 106 milioni, i reali del Qatar 42

di PAOLO MASTROLILLI

Una scultura di Picasso ha portato in tribunale il famoso gallerista Larry Gagosian, contro la famiglia reale del Qatar. L’oggetto della contesa è un busto di Marie Thérèse Walter, musa e amante di Pablo, che la figlia dell’artista spagnolo, Maya Widmaier Picasso, avrebbe venduto a entrambi.

La scultura del 1931 in questo momento si trova al Museum of Modern Art per una mostra, che durerà fino al 7 febbraio. Alla fine però, secondo Gagosian, il museo dovrebbe restituirgliela, per consegnarla a un collezionista anonimo che l’ha acquistata attraverso la sua galleria per 106 milioni di dollari, nel maggio dell’anno scorso.

La famiglia reale del Qatar sostiene che le cose non stanno così. Il suo agente, la Pelham Holdings di Guy Bennett, dice di aver i documenti che provano un’altra storia. L’opera sarebbe stata acquistata da loro nel novembre del 2014, per «appena» 42 milioni di dollari.

Nel corso del 2015, in tutto il mondo sono state vendute opere di Picasso per un totale di 652 milioni di dollari, dunque un mercato enorme e ambitissimo. La confusione di questo caso sarebbe stata provocata dalla presenza di molti discendenti dell’artista, e Gagosian ha messo in discussione come Pelham possa aver ottenuto il consenso di Maya a vendere per un prezzo così basso. Il gallerista quindi si sarebbe rivolto a Diana, la figlia di Maya, per convincere la madre ad accettare la sua offerta più alta e cancellare la precedente.

Sorgente: New York, è guerra per un Picasso venduto a due collezionisti diversi – La Stampa

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