“Marylin Monroe, La donna oltre il mito”. A Palazzo Madama di Torino in mostra oltre 150 oggetti

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Come la morte si presentò al 12305 di Fifth Helena Drive resta ancora un mistero. Era il 5 agosto del 1962 quando Marilyn Monroe fu ritrovata senza vita nel letto di casa sua, a Brentwood, Los Angeles. Suicidio da overdose di barbiturici, si disse, anche se nel corso degli anni diverse versioni si sono affastellate, non ultima l’ipotesi di Jay Margolis e Richard Buskin del New York Times, secondo cui a uccidere l’attrice fu il suo psichiatra Ralph Greenson dietro pressione di Bob Kennedy, con cui Marylin aveva avuto una relazione.

Se numerosi interrogativi pesano ancora sulla sua dipartita, di certo restano gli oggetti che alla star di Hollywood sono appartenuti: sono loro i protagonisti di “Marilyn Monroe. La donna oltre il mito”, la mostra che dal 1 giugno al 19 settembre documenterà a Palazzo Madama di Torino il ‘backstage’ della vita di Marylin attraverso 150 memorabilia, tra abiti, accessori, articoli di bellezza, documenti, lettere, appunti su quaderni, contratti cinematografici, oggetti di scena e spezzoni di film. In esposizione ci sarà buona parte del “tesoretto” di abiti e effetti personali (provenienti dalla collezione di Ted Stampfer), che, dopo la sua scomparsa, furono immagazzinati in casse a New York e lasciati in eredità a Lee Strasberg, suo insegnante di recitazione e proprietario dell’Actors’ Studio nella grande Mela, prima che li acquistassero le case d’asta di Christie’s e Julien’s.

Ma non solo. Fotografie della diva, inedite e originali della stampa del tempo, e quelle scattate dai leggendari fotografi come Milton Greene, Alfred Eisenstaedt, George Barris, Bert Stern (che nel 1962, prima della morte di Marilyn, realizzò per Vogue “The last sitting”) tracceranno un ritratto a tutto tondo dell’attrice, davanti e dietro la macchina da presa, svelandone i lati più intimi, accanto alla determinazione che fu il motore della sua carriera in un mondo, quello del cinema degli anni Cinquanta, dominato dagli uomini. Come disse Marilyn, “I don’t mind living in a man’s world, as long as I can be a woman in it”. Nelle foto che seguono, un “aperitivo” della mostra che andrà in scena a Torino tra rossetti e biglietti d’aereo, pantaloni “Capri” e lo script originale de “Gli Uomini preferiscono le bionde”.

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