Una fotografia di uno scatto di Sebastiao Salgado scattata in occasione di una mostra ad Aosta (ANSA)

Le fotografie di Salgado sono esposte a Genova

Fino a giugno una mostra espone le immagini di “Genesi”, il famoso progetto di uno dei più grandi fotografi contemporanei

Dal 27 febbraio fino al 27 giugno il Palazzo Ducale di Genova ospiterà la mostra Genesi, che racconta il progetto durato otto anni del famoso fotografo brasiliano Sebastião Salgado, già esposto in diverse città del mondo. Salgado dal 2004 al 2012 ha viaggiato per il mondo alla ricerca di luoghi e popolazioni “originali” che raccontassero la diversità e la bellezza del pianeta. Le immagini di questo progetto hanno a che fare col rapporto tra uomo e ambiente, con la bellezza della natura e di cosa ne rimane oggi nonostante distruzioni e modificazioni. Salgado ha cercato luoghi-incontaminati e ha tentato di raccontare anche le persone che li abitano. Sebastião Salgado è uno dei più conosciuti fotografi al mondo, interessato principalmente ai reportage umanitari e sociali.

Da Wikipedia

Sebastião Salgado (Aimorés, 8 febbraio 1944) è un fotografo brasiliano che, attualmente, vive a Parigi. È considerato il più grande fotografo a livello mondiale dei nostri tempi.

Dopo una formazione universitaria di economista e statistico decide, in seguito ad una missione in Africa, di diventare fotografo. Nel 1973 realizza un reportage sulla siccità del Sahel, seguito da uno sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Nel 1974 entra nell’agenzia Sygma e documenta la rivoluzione in Portogallo e la guerra coloniale in Angola e in Mozambico. Nel1975 entra a far parte dell’agenzia Gamma ed in seguito, nel 1979, della celebre cooperativa di fotografi Magnum Photos. Nel 1994 lascia la Magnum per creare, insieme a Lelia Wanick Salgado, Amazonas Images, una struttura autonoma completamente dedicata al suo lavoro. Salgado si occupa soprattutto di reportage di impianto umanitario e sociale, consacrando mesi, se non addirittura anni, a sviluppare e approfondire tematiche di ampio respiro.

A titolo di esempio, possiamo citare i lunghi viaggi che, per sei anni, lo portano in America Latina per documentarsi sulla vita delle campagne. Questo lavoro ha dato vita al libro Other Americas.

Durante i sei anni successivi Salgado concepisce e realizza un progetto sul lavoro nei settori di base della produzione. Il risultato è La mano dell’uomo[1], una pubblicazione monumentale di 400 pagine, uscita nel 1993, tradotta in sette lingue e accompagnata da una mostra presentata finora in oltre sessanta musei e luoghi espositivi di tutto il mondo.

Dal 1993 al 1999 Salgado lavora sul tema delle migrazioni umane. I suoi reportages sono pubblicati, con regolarità, da molte riviste internazionali. Oggi, questo lavoro è presentato nei volumi In Cammino e Ritratti di bambini in cammino, due opere che accompagnano la mostra omonima edite in Italia da Contrasto.

Sorgente: Le fotografie di Salgado sono esposte a Genova – Il Post

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