Le dita del diavolo che vi toglieranno il sonno

Grosse amebe che strisciano nei giardini e funghi che sembrano artigli sanguinolenti: per fare incontri horror un bosco è più che sufficiente

di Erika Engelhaupt

Per inventarsi nuove creature inquietanti, gli scrittori horror potrebbero decisamente prendere spunto dal mondo vegetale. Immaginate di trovarvi in una foresta poco illuminata e vedere che dal terreno spunta un bastone coperto di bulbi oculari, o una sorta di polpo che puzza di rancido e tenta di toccarvi con i suoi tentacoli coperti di muco.

 

Il fungo Clathrus archeri, anche noto come “dita del diavolo” (video), spunta fuori da sottili “uova” coriacee per mettere in mostra tentacoli rossi coperti da macchie di muco nero-verdastro. “Sono fantastici”, dice Hodge. Questi funghi passano gran parte del tempo sottoterra, mangiando pezzetti di legno. Quando viene il momento di riprodursi crescono e sviluppano le “dita”, iniziando a trasudare una sorta di melma che puzza di carne in putrefazione e che contiene le loro spore. “Non stanno cercando di somigliare alle nostre dita”, dice Hodge, “sperano che le mosche si posino su di loro, che attraversino quella secrezione melmosa e veicolino le spore”. Se la progenie sarà fortunata, continua la ricercatrice, le mosche si poseranno su un bel tronco, fornendo loro da mangiare per tutta la generazione a venire.

Alcune delle creature più terrificanti della Terra sono piante e funghi che non possono inseguirci, ma risultare terrificanti questo sì. A volte le nostre paure hanno una motivazione logica, dice Kathy Hodge della Cornell University, esperta di funghi. Alcune specie sono estremamente tossiche e la repulsione deriva “dal nostro bisogno innato di evitare le cose che potrebbero farci del male”.

Altre specie sono innocue per noi ma si sono evolute per avere un aspetto (e a volte un odore) terribile, in modo da sfruttare risorse ecologiche uniche. La natura brulica di queste meraviglie inquietanti e abbiamo fatto una selezione delle più straordinarie:

Dente bilioso


Fotografia di Arco Images Gmbh, Alamy

Dente bilioso: Questi funghi (Hydnellum peckii) hanno anche un nome più carino, fragole e crema. Non sono tossici, ma comunque non vorreste mangiarne una ciotola: a discapito del nome, hanno un sapore amaro terribile. Anche se possono sembrare grossi molari sanguinolenti, devono il loro nome al modo in cui producono le spore. Non si servono di lamelle sotto il cappello, come gli champignon, ma le fanno crescere su minuscole strutture a forma di dente.

Questa specie secerne un liquido rosso simile alla linfa vegetale tramite un processo chiamato guttazione, durante il quale assorbe l’acqua in eccesso dal suolo. Il liquido contiene composti antibatterici, ma nessuno ha idea del perché.

Occhi di bambola


Fotografia di Flowerphotos / Alamy

Occhi di bambola:  la specie Actaea pachypoda cresce negli Stati Uniti orientali. Ma se doveste vederla, non cedete alla tentazione di farvi scoppiare in bocca uno di quegli “occhi”. L’intera pianta è molto tossica e masticarne le bacche può causare arresto cardiaco e morte. La pupilla nera che si vede sugli occhietti è la cicatrice lasciata dallo stimma del fiore, la parte femminile, dopo che è stato fertilizzato e ha prodotto la bacca.  Se vi state chiedendo perché cresca su un inquietante gambo color rosso sangue, potrebbe essere un lascito di una sua parente più famosa:  Actaea rubra.

Hydnora africana


Fotografia di Chris Mattison, Nature Picture Library

Hydnora africana:  questa pianta dell’Africa meridionale ha un ciclo vitale strano quanto il suo aspetto. Poiché passa gran parte della vita sotto il terreno, non produce clorofilla e non fa fotosintesi come le piante verdi. È invece una parassita, che succhia i nutrienti dalle radici di altre piante. Anche i suoi fiori crescono sottoterra e spuntano fuori solo dopo la pioggia. I lobi marroni escono dalla terra e si aprono, per rivelare l’interno arancione e carnoso.

Puzza come un misto di feci e animali morti, il che è perfetto per attirare mosche e scarafaggi stercorari da sfruttare come impollinatori. Proprio come l’aro titano, questa pianta aumenta la propria temperatura in modo da rendersi più interessante per le mosche e, forse, anche per incrementare l’efficacia del suo lezzo.

Gymnosporangium juniperi-virginianae


Fotografia di Backyard Productions, Alamy

Una delle stranezze fungine preferite di Hodge è un parassita che vive sui meli e sui cedri in momenti diversi del suo ciclo vitale. Sui ginepri cresce fino a formare grandi palle arancioni che penzolano dai rami come frutti. “A quel punto, al primo giorno di pioggia, da quella cosa fa uscire delle grandi propaggini arancioni simili a braccia”, dice Hodge. “Sono strane e gelatinose, sembrano dei bizzarri polpi degli alberi”. Questi tentacoli, inoltre, si restringono e si gonfiano con la pioggia.

Le palle arancioni rilasciano spore che viaggiano col favore del vento fino ai meli, dove crescono come piccoli gomitoli arancioni e causano una malattia che deturpa gli alberi. A un certo punto questi funghi filamentosi producono altre spore che tornano fino ai ginepri, per ricominciare il loro ciclo.

Mixomicete vomito di cane – Fuligo septica


Fotografia di Brian Kelly, Alamy

Questa creatura non è tecnicamente una pianta, né un fungo, ma resta una delle cose più inquietanti che esistano in natura. “In pratica è un’ameba gigante”, dice Hodge. “Di solito non puoi vederle a occhio nudo, ma questa è grande come un piattino da dessert”. Spesso riceve le telefonate di persone che chiedono informazioni al riguardo, perché il mixomicete vomito di cane tende a spuntare fuori nei giardini domestici. “Ha un aspetto strano e spaventa la gente”, racconta la ricercatrice. A renderlo ancora più inquietante, questo enorme blob monocellulare può muoversi.

“Se ne vanno strisciando in giro per un po’ e a un certo punto si convertono in spore. In realtà non sono propriamente spore”, prosegue Hodge, “perché l’ameba si schiude come un uovo e ne esce un’altra piccola ameba”.

A questo punto mi è quasi caduto il telefono dalle mani. Ma Hodge non ha fatto una piega. Durante l’estate tiene un corso sui funghi e consegna ai suoi studenti dei mixomiceti da portare a casa, per crescerli. “Puoi stare a guardarli mentre pascolano in giro sulla piastra petri, mangiando l’avena”. Alcuni studenti si affezionano a questi viscidi cuccioli, “convertirli ad amanti dei mixomiceti e delle dita del diavolo è la mia missione!”.

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Sorgente: Le dita del diavolo che vi toglieranno il sonno – National Geographic

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