Un’immagine del porto franco di Ginevra (FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

La più grande collezione d’arte che nessuno può vedere

È a Ginevra, in un magazzino con grandi misure di sicurezza dove le opere sono imballate in casse sigillate

Poco fuori dal centro di Ginevra, in Svizzera, c’è un grande edificio industriale utilizzato come deposito: potrebbe sembrare un magazzino di una qualunque periferia cittadina, se non fosse che al suo interno sono contenute più di un milione di opere d’arte, tra cui alcuni reperti archeologici di epoca romana e, si stima, circa mille opere di Picasso. Il magazzino si chiama in realtà Geneva Free Port ed è stato definito dal direttore del Louvre «il più grande museo che nessuno può vedere». Contiene gli acquisti di coloro che investono nel mercato dell’arte, raccolti e conservati con le migliori condizioni climatiche e di sicurezza. Nonostante si trovino in questo edificio, le opere continuano ad appartenere ai compratori senza che venga chiesto loro di pagarvi sopra le tasse. Sebbene la sua esistenza e gestione si svolga nel rispetto della legge, il Geneva Free Port presenta comunque alcuni aspetti controversi, sia perché si presta a essere utilizzato anche da chi è interessato a traffici illegali, sia per la sua natura di deposito, dove viene accumulato un enorme patrimonio artistico come bene di investimento senza che nessuno lo possa vedere.


La fortuna di magazzini come quello di Ginevra è dovuta alla presenza nel mercato delle opere d’arte di un nuovo tipo di compratori disposti a pagare cifre altissime per opere da accumulare come forma di investimento. Magazzini di questo tipo sono presenti anche a Singapore, Monaco, Lussemburgo e Newark, negli Stati Uniti. Il loro proliferare fa capire come sia orientato attualmente il mondo dei collezionisti, che preferisce tenere al sicuro i capolavori di loro proprietà e vederne crescere il valore piuttosto che esporli. I porti franchi offrono servizi interessanti agli affittuari: un clima controllato e adatto alla conservazione delle opere, una gestione riservata della documentazione ed enormi vantaggi dal punto di vista contributivo perché collocati in paesi o città con regimi fiscali particolari. Sono tutte caratteristiche che hanno fatto diventare questi magazzini “parcheggi” sicuri per coloro che vogliono arricchirsi investendo in beni di lusso (tra le altre cose depositate a Ginevra, ci sono molti gioielli e tre milioni di bottiglie di vino pregiato). Posti simili offrono anche le condizioni ideali per chi voglia trafficare illegalmente nel mercato dell’arte.

Sorgente: La più grande collezione d’arte che nessuno può vedere – Il Post

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