I dipinti di Picasso resi sculture
Un mago delle composizioni digitali ha immaginato di trasformare i quadri del pittore cubista in opere tridimensionali, dotate di volumi inediti: il risultato? Giudicate voi.
I volumi e il trattamento dello spazio dei dipinti di Picasso hanno ispirato generazioni di artisti. Ma mai prima d’ora qualcuno si era spinto fino a pensare di farli “uscire” dal quadro, come fossero stampati in 3D. Lo ha fatto Omar Aqil, illustratore e artista digitale pachistano, nella serie MIMIC, che immagina di donare volume a 6 opere dell’artista spagnolo.
Aqil ha riprodotto il soggetto originale del dipinto con programmi di grafica e grafica 3D, come Cinema 4D, Photoshop e Illustrator. Le opere sono “costruite” soltanto in digitale, ma le ombre e i volumi sono stati studiati in modo così accurato, che sembrano realmente scolpite. Nella foto, una “Donna seduta” nella versione di Picasso (1930) e di Aqil (2017).
“Busto di donna davanti a una sedia”: 1949 e 2017. Il progetto MIMIC è stato completato in circa 3 mesi.
«Il linguaggio visivo astratto di Picasso mi ha sempre ispirato – dice Aqil – l’ho studiato fin dall’inizio della mia carriera. In questa imitazione visiva esploro come le abilità rispondono quando si passa attraverso la complessità del pensiero di qualcuno, e come il significato di forme e sagome cambia per dar vita a nuove qualità fisiche». “Figura nera”, 1948 e 2017.
“Monumento agli Spagnoli”, 1946.
“Composizione”, 1946. L’interpretazione volumetrica di Aqil conferisce alle opere originali una profondità inaspettata e per certi versi arbitraria. Il dipinto perde parte della sua ambiguità iniziale e prende forma in una direzione precisa (che non necessariamente è quella voluta da Picasso).
“Volto”, 1928. In alcuni casi, le opere reinterpretate prevedono elementi aggiuntivi, assenti nella versione del pittore.
Il paradosso: le versioni 3D, comunque ancora bidimensionali, divengono quadri a loro volta.