Diario Mitico: la scultura classica diventa sexy

Una mostra e un libro fotografico presentano la famosa Collezione Farnese del MANN di Napoli come mai è stata vista prima d’ora. Sculture dotate di una sensuale carnalità, di un’energia di muscoli palpitanti, della voluttuosa grazia delle forme femminili

DI MICAELA ZUCCONI

Una mostra e un libro fotografico presentano la famosa Collezione Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) come mai è stata vista prima d’ora. Da ammirare, a un primo approccio, per la sua pura bellezza e per la capacità dell’autore di infondere nelle sculture della Collezione Farnese una sensuale carnalità,un’energia di muscoli quasi palpitanti e la voluttuosa grazia delle forme femminili.

Ma saper restituire anche un soffio vitale e suscitare emozione, è il segno che Luigi Spina non ha solo ritratto le statue, ma ne ha compreso i canoni artistici, le ragioni più profonde sottese alla loro creazione duemila anni fa. Con il banco ottico e con la luce le ha scolpite di nuovo, ma si potrebbe persino dire che le ha amate e fotografate come fossero modelli in carne e ossa, conosciuti a fondo nel corso dei dieci anni di campagna fotografica.

Spina era stato incaricato di fotografare l’intera collezione per catalogarla, ma nello stesso tempo l’artista che è in lui ha condotto una propria personale ricerca. Il progetto è ora proposto come un diario, scandito idealmente lungo 15 giorni. Quasi una sprezzatura: dietro l’apparente disinvoltura si nasconde in realtà un lavoro immane, “mitico” quasi quanto i soggetti da riprodurre: 300 sculture, 3.285 giorni, 180 sculture movimentate nel corso di 2.300 giorni, 3.000 negativi in bianco e nero, 1.000 giorni di camera oscura, 2.500 stampe fotografiche.

Tra la sorpresa e la curiosità dei turisti, Luigi Spina e un piccolo drappello di custodi hanno spostato una a una le statue, su appositi carrelli, imbragate da corde, attraversando corridoi e sale del museo e percorrendo fino a 800 metri per raggiungere lo studio fotografico approntato in una zona del museo, per poi rifare il percorso inverso. I Tirannicidi, l’Afrodite, l’Ercole, l’Eros con il delfino, il Diadumeno, l’Atlante, la Kore, il Gladiatore… Per documentare l’impresa sono state girate 40 ore di video, poi sintetizzate in un cortometraggio con la regia di Romano Montesarchio.

Tonnellate di marmo a spasso in un tempio dell’archeologia come il Mann, dove sono esposti “solo” quindicimila reperti su 270 mila. Le foto di Luigi Spina restituiscono alle sculture anche un calore che, sebbene accurato, l’allestimento museale non può trasmettere, rispetto al sontuoso contesto originario di Palazzo Farnese, a Roma. L’origine della collezione si deve infatti al Cardinale Alessandro Farnese, che nel ’500 aveva accolto, nelle sue già ricchissime raccolte d’arte, le sculture scoperte nelle Terme di Caracalla e in altri luoghi della città.

Tra il 1735 e il 1739 parte della collezione, ereditata da Carlo di Borbone, Re di Napoli, fu trasferita nel palazzo reale partenopeo (il trasferimento completo avvenne nel 1788 con Ferdinando IV di Borbone). L’unica occasione per rivedere le opere ricollocate – almeno in parte – come le aveva volute il Cardinale, è stata offerta nel 2011 dalla mostra ospitata appunto a Palazzo, da oltre 130 anni Ambasciata di Francia.

Un singolare temporaneo ritorno reso possibile dal prestito delle opere da parte del Mann e di altri enti. Attraverso la visione moderna di Luigi Spina, la mostra attuale e il libro – pubblicato dalla raffinata casa editrice Five Continents  consentono oggi di riavvicinarsi all’antico, scoprendone l’aspetto umano e commovente. «Il Classico, ancora una volta, ha dimostrato di essere contemporaneo a ogni epoca. Di essere sempre trasversale e necessario. Di demolire ogni certezza riguardo alla sua probabile obsolescenza», parola dell’autore.

Luigi Spina, Diario Mitico, 20 fotografie bianconero di grande formato, tratte dal libro “Diario Mitico, Cronache visive sulla Collezione Farnese” (Five Continents Editions, in italiano, inglese e francese, con testi di Philippe Daverio, Giovanni Costantino e le schede tecniche di Carmela Capaldi, euro 59). MANN, Napoli, fino al 9 gennaio 2018.

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Sorgente: Diario Mitico: la scultura classica diventa sexy – Style – Il Magazine Moda Uomo del Corriere della Sera

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