Il 5 luglio 2016 il due pezzi per antonomasia celebra un anniversario importante. La sua storia tra scandali sessuali, comparse sul grande schermo e cambiamenti nella morale comune.

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Il 5 luglio 1946 si affacciavano, sul mercato, le due strisce di stoffa più controverse degli annali della moda: il bikini compie 70 anni, e anche se ormai siamo abituati a vederlo sfoggiare ovunque, la sua storia si lega intimamente a quella dell’emancipazione femminile, della consapevolezza del corpo e della morale occidentale. Ripercorriamola dall’inizio, nella sua parte più “moderna”, dalla prima metà del ‘900. Nella foto, una modella in bikini a L’Avana, Cuba, nel 1959.

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Qualche lembo di pelle tra il busto e il bacino inizia a fare la comparsa anche prima dell’invenzione del bikini. A partire dagli anni ’30, con lo sviluppo di nuovi materiali come il lattice e il nylon, le scollature si fanno più profonde, le maniche svaniscono e i costumi iniziano ad aderire al corpo. Si diffondono le spalline, che possono essere spostate quando si prende il sole. L’attività stessa di “prendere il sole” gradualmente inizia ad accompagnare quella di “fare il bagno”.

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Nella seconda metà degli anni ’30, e in modo più deciso nei primi anni ’40, iniziano a diffondersi i costumi da bagno a due pezzi. Nel 1938, la diffusione del cotone elastico arricciato segna definitivamente la fine dell’era dell’impiego della lana nei costumi da bagno (dapprima ampiamente utilizzata). Sono i piccoli passi che anticipano una vera rivoluzione: quella del bikini, che lascerà scoperti centimetri di pelle anche per ragioni di tipo economico.

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La guerra aumenta la necessità di materiali tessili. Cotone, seta, lana, nylon, pelle e gomma sono destinati a uniformi e applicazioni militari, e non possono certo essere impiegati per la moda da spiaggia femminile. Nel 1943 il governo statunitense ordina una riduzione del 10% dei materiali usati per confezionare costumi femminili. Nel 1946 nasce l'”Atome”, da un’idea del designer francese Jacques Reim. Il due pezzi prende il nome dalla più piccola particella conosciuta. La parte inferiore basta appena a coprire l’ombelico della bagnante.

Sorgente: 70 anni di bikini in foto – Focus.it

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